Dal disastro del Tohoku, un’incredibile storia che sembra uscita dalle pagine di Captain Tsubasa

Alla fine delle scuole elementari, un ragazzino di nome Misaki lascia la sua città insieme alla sua famiglia, e i suoi compagni, per ricordo, gli regalano un pallone con le loro firme.

Vi suona familiare?

Questa storia, però, ha un finale un po’ diverso da quella che conosciamo.

Questo Misaki (che non si chiama Taro, ma Murakami) si trasferisce nella prefettura di Iwata, nella cittadina di Rikuzentakata, affacciata sull’oceano Pacifico.
Gli anni passano, il ragazzino cresce, e possiamo immaginare che continui a coltivare la sua passione per il calcio.
Almeno fino a un pomeriggio di primavera del 2011.

Murakami Misaki

È l’11 marzo e i ciliegi stanno per sbocciare. Ma, quando fioriranno, troveranno solo morte e rovine.
Perché Rikuzentakata è tra le cittadine più colpite dalla spaventosa onda dello tsunami, che passerà alla storia come il disastro del Tohoku. Nella piccola città della prefettura di Iwata muore, secondo le stime, dal 20 al 40% della popolazione. L’80% delle case viene spazzato via e trascinato nell’oceano.
Tra queste, c’è proprio la casa di Misaki. E, nella casa, il suo pallone.
A lui e alla sua famiglia non rimarrà nulla, una vita intera cancellata dall’onda immensa che ha raso al suolo tutto.
Ma la storia non è finita qui. Un anno dopo, il signor David Baxter, tecnico radar di Middleton Island, Alaska, trova sulla spiaggia un pallone, con una strana scritta azzurra.

David Baxter e sua moglie

La moglie del signor Baxter, per una coincidenza che ha del miracoloso, è giapponese e subito capisce che cosa c’è scritto. Le ricerche si attivano e il giovane Misaki Murakami, che ha ormai 16 anni, riconosce il proprio pallone!
Una gioia inaspettata, dice. Da oltre un anno, cercava con la famiglia di ritrovare qualcuna delle cose che avevano perduto, senza minimamente riuscirci.

Il paollone di Murakami Misaki

La storia è in sé degna di un manga e la coincidenza con la storia del nostro Taro Misaki ha dell’incredibile.

Il pallone di Taro Misaki con le firme dei giocatori della Nankatsu

Davvero, a volte, la vita si ispira all’arte e finisce col superarla!


Credits

Fonte consultata: Giappone Mon Amour; IB Times; Daily Mail; Excite.jp; Wikipedia.

Immagini: Daily Mail; Yoichi Takahashi, Captain Tsubasa – Bunko Edition, Vol. 7, Shueisha.