Tsubasa Ozora (forse) esiste davvero?!

Sono fan di Tsubasa da sempre e non avrei mai immaginato di poter trovare qualcuno come lui nella realtà. Del resto, lo stesso maestro Takahashi ha spesso raccontato quali calciatori lo abbiano ispirato nella creazione e nell’evoluzione del protagonista della serie. Dal 1981 al 2024 sono passati tanti anni e molte generazioni di campioni, ma l’essenza di Tsubasa rimane unica e inimitabile.

L’assist di Hiro Suzuki

Qualche tempo fa mi sono imbattuta per caso in un video dove Hiro Suzuki, chef e proprietario del ristorante Kamon a Valencia, pubblicizzava il suo locale insieme ad un giovanissimo Ferran Torres, all’epoca giocatore del Valencia CF.

Nel video lo chef Suzuki esprime la sua personale opinione calcististica su Ferran, affermando che il suo stile di gioco e la sua rapidità in campo gli ricordavano Oliver, nome del protagonista della serie animata spagnola dal titolo Campeones: Oliver y Benji.

Ferran racconta che seguiva il cartone animato in tv all’età di 7-8 anni, lo adorava e ne era rimasto super preso. Ricorda le infinite partite dove per vedere un goal dovevi attendere 3 o 4 episodi.

Ferran Torres ricorda quando guardava in tv Campeones: Oliver y Benji

Le parole dello chef hanno fatto sorgere in me una domanda:

È possibile paragonare Ferran Torres a Tsubasa Ozora? Hanno davvero qualcosa in comune, come ha affermato lo chef Hiro Suzuki?

E chi meglio di me potrebbe rispondere a questa domanda?

Conosco benissimo Tsubasa, quindi mi è bastato fare qualche ricerca online per andare a caccia di informazioni. E con Ferran Torres è stato facile, praticamente mi ha servito tutto su un piatto d’argento! 

È stato sorprendente quante somiglianze e coincidenze sono riuscita a trovare!

Tsubasa Ozora & Ferran Torres

1. Giocano a pallone fin da piccoli e sono già dei campioni

L’amore per il calcio ce l’hanno da quando sono bambini. E già in tenera età muovono i primi passi nel mondo del calcio.

Tsubasa Ozora fa il suo esordio con la squadra della Nankatsu nel campionato nazionale delle scuole elementari. Ha solo 11 anni, ma porta la sua squadra a vincere il titolo di campione nazionale.

Tsubasa Ozora vince il campionato nazionale delle scuole elementari con la Nankatsu

Ferran Torres ha iniziato con il futsal nella scuola EPLA attirando poi l’attenzione dell’accademia del Valencia CF. Aveva solo sette anni quando ha indossato la maglia per la prima volta!


2. Giocatori professionisti a 17 anni

Quando il calcio diventa la tua passione, la strada da percorrere è solo una.

Tsubasa, dopo essersi diplomato alle scuole medie, parte per il Brasile per raggiungere il suo mentore Roberto Hongo. Il suo debutto da professionista è a 17 anni con la squadra del San Paolo capitanata da Radunga.

Tsubasa Ozora debutta a 17 anni nella squadra del San Paolo

Ferran debutta il 30 novembre 2017 con il Valencia CF in una partita di Copa del Rey contro il Saragozza. La sua prima partita nella Liga è il 16 dicembre 2017 contro l’Eibar.

Debutto di Ferran con il Valencia CF – 30/11/2017
Debutto di Ferran con il Valencia CF – 30/11/2017
Ferran Torres – Debutto ne La Liga 16 dicembre 2017 contro l’Eibar

3. L’esordio in blaugrana è a 21 anni

Attualmente (letto come: mentre sto scrivendo questo articolo) entrambi i giocatori fanno parte del club spagnolo del Barcellona.

Con Tsubasa entriamo nel vivo della serie Road to 2002. Dopo aver lasciato il San Paolo e aver viaggiato un po’ in Europa, il giovane talento nipponico entra a far parte del club del Barcellona, ma non entrerà subito in prima squadra. Infatti, Tsubasa disputa alcune partite in Segunda División con il Barcellona B, puntando a un obiettivo chiaro: “10 gol e 10 assist.” È il traguardo che l’allenatore Erick Van Saal gli ha fissato come condizione per ottenere un posto in prima squadra.

E come poteva affrontare questa sfida Tsubasa? Cercando di raggiungere l’obiettivo già a partire dalla sua partita d’esordio.

Dopo sole tre partite Tsubasa raggiunge l’obiettivo del coach: 10 goal, 10 assist

Ferran Torres, arriva dalla Premier League, dove ha giocato nel Manchester City nella stagione 2020/21, vincendo il campionato e la Coppa di Lega. Inizia la sua seconda stagione con i Citizens, 2021/22, prima di passare al Barcellona nel dicembre 2021. L’avventura per il nuovo numero 19 del Barça è iniziata il 28 dicembre 2021.

Ferran entra a far parte del club del Barcellona
Ferran sul campo con il suo nuovo club: Barcellona FC

4. Sommando i numeri della maglia di esordio il risultato è 10!

Un segno del destino: il numero dei fuoriclasse!

Tsubasa non è Tsubasa senza il suo numero 10, ma si sa nei club gli ultimi arrivati non possono ambire a un numero così importante. Tsubasa Ozora entra a far parte della prima squadra con il numero 28, o meglio 2+8 come lo rappresenta il sensei Takahashi nel manga. Un “+” che ci ricorda che dobbiamo fare la somma 2+8=10.

Tsubasa con il numero di maglia 2+8

Ferran Torres, invece, scende in campo con la divisa blaugrana con il numero 19. Ma guarda un po’, anche 1+9 fa 10!

Ferran con il numero di maglia 19

Una simpatica coincidenza.


5. Il primo match giocato con la maglia del Barcellona è contro il Real Madrid

Semplice coincidenza o segno del destino?

Tsubasa viene schierato in campo per la sua prima partita in Primera División, proprio durante il match di andata contro il Real Madrid, dove milita Natureza.

Debutto in Primera División per Tsubasa che da via allo scontro con Natureza

È il 12 gennaio 2022, e per Ferran e il Barcellona è il giorno della semifinale della Supercopa de España, contro la storica rivale: il Real Madrid.

Debutto di Ferran con il club de Barcellona nella Supercopa de España contro il Real Madrid

6. Giocano in nazionale fin dalle giovanili

Se fin da ragazzino dimostri di essere un buon giocatore, beh poi la nazionale ti convoca!

Tsubasa indossa per la prima volta la maglia della nazionale giapponese a 15 anni, quando partecipa e vince al Junior Youth in Francia. Alla fine della serie Captain Tsubasa, prima della sua partenza con il Brasile, debutta anche con la nazionale maggiore e sarà la sua unica apparizione, poi continuerà il percorso con la nazionale giovanile, insieme ai ragazzi della generazione d’oro.

Tsubasa porta il Giappone alla conquista dello Junior Youth
Tsubasa conquista il Junior World Youth

Ferran inizia il suo percorso nelle giovanili della nazionale spagnola Under-17, con cui conquista diversi titoli sportivi, fino alla nazionale maggiore, dove nel 2024 raggiunge il titolo di campione d’Europa. Durante la competizione, ottiene un riconoscimento personale come Best Player of the Match nella sfida tra Albania e Spagna, firmando la rete decisiva per la vittoria.

Ferran Torres campione d’Europa 2024
Ferran Torres campione Euro 2024
Best Player of the Match di Albania vs Spagna – Euro 2024

Tsubasa Ozora Palmarès

  • Junior Youth – 🥇 Oro – Francia
  • World Youth – 🥇 Oro – Francia
  • Olimpiadi di Madrid – in corso – ma sappiamo come finirà 😆

Ferran Torres Palmarès

  • Europei di calcio – 🥇 Oro – Germania 2024
  • UEFA Nations League – 🥈 Argento – Italia 2021
  • Europei di calcio Under-19 – 🥇 Oro – Armenia 2019
  • Europei di calcio Under-17 – 🥇 Oro – Croazia 2017
  • Mondiali di calcio Under-17 – 🥈 Argento – India 2017

Contando i palmarès, Ferran stravince su Tsubasa! E il motivo è noto a tutti: la lentezza con cui è narrata la storia nel manga. Già, perché la storia di Tsubasa parte nel 1981 ed ha come protagonista un ragazzino di 11 anni. E oggi che siamo nel 2024, nella nostra storia ne sono solo passati 11 di anni!


7. Un nome, un simbolo di identità

Scegliere il proprio nome per la maglia è un messaggio potente: significa portare con sé ogni sacrificio, ogni vittoria e ogni caduta che ti hanno forgiato.

In Giappone, rivolgersi a qualcuno per cognome è una forma di rispetto che riflette la cultura dell’etichetta e della formalità, sottolineando l’identità sociale della persona. L’uso del nome proprio è considerato un segno di intimità, riservato a legami molto stretti come quelli con familiari o amici intimi. Tuttavia, Tsubasa rompe questa convenzione: già al primo incontro con Ryo Ishizaki, chiede di essere chiamato semplicemente “Tsubasa”, un’abitudine che lo accompagna per tutta la serie, tanto che persino i telecronisti usano solo il suo nome durante le partite. Anche sulla sua maglia appare il nome “Tsubasa” – un’eccezione unica, che non si riscontra negli altri personaggi giapponesi della storia.

Nome sulla maglia: Tsubasa

In Spagna, l’uso del nome proprio è comune e familiare, anche in contesti professionali, rispecchiando una cultura di calore e informalità nelle relazioni. Il cognome ha invece un ruolo più formale e ufficiale, e ogni spagnolo porta di solito i cognomi del padre e della madre, valorizzando entrambe le linee familiari. Sebbene il cognome rappresenti l’identità sociale della persona, è il nome proprio a dominare nella vita quotidiana. Ferran Torres, diversamente da molti calciatori, ha scelto di mettere il suo nome sulla maglia, un tratto che lo accomuna al leggendario Tsubasa.

Nome sulla maglia: Ferran

8. Sacrificio, costanza e duro allenamento

Parliamoci chiaro. Arrivare a certi livelli calcistici non è facile. E per diventare i migliori lavoro, costanza e sacrifici sono essenziali. E questo non vale solo per il calcio!

Il sensei Takahashi dona a Tsubasa un talento naturale per il calcio, ma sa che solo con impegno, costanza e lavorare sodo si può migliorare, perché è ciò che ha fatto lui stesso per diventare l’autore di fama mondiale che è oggi. Abbiamo raccontato questo aspetto nella sua biografia, quando provava e riprovava a scrivere storie, un processo lungo e laborioso, soggetto a critiche e consigli continui. Se Yoichi Takahashi ha scritto un’opera che ha conquistato il mondo, non è certo per un colpo di fortuna.

Questi aspetti sono ben presenti nel manga, dove emerge chiaramente che il talento, da solo, non è sufficiente. Tsubasa sa che per migliorarsi costantemente deve fare più degli altri: così, anche dopo la fine degli allenamenti, si dedica a esercizi solitari, come la corsa, i tiri piazzati e l’apprendimento di nuove tecniche e colpi speciali.

Tsubasa: allenamento solitario su calci di punizione

Questa attitudine al miglioramento continuo l’ho notata per caso anche in Ferran Torres. Dopo il match contro il Valladolid, dove il Barcellona ha sbaragliato la squadra avversaria per clamoroso un 7 a 0, con ultimo goal realizzato proprio da Ferran, questi, non ritenendo sufficiente aver giocato solo 20 minuti durante il match, ha deciso di fare un allenamento dopo la partita.

 
 
 
 
 
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Atteggiamenti del genere li hanno le persone che hanno un chiaro obiettivo da raggiungere, in questo caso è l’impegno di “giocare” quei 90 minuti a partita, un obiettivo che non dipende del tutto dal giocatore, per via di scelte tattiche e turnover. Ma nonostante ciò si è portati a compiere quelle azioni, in questo caso allenamenti extra, per portare a termine il proprio lavoro. Andare oltre ciò che ci viene chiesto di fare è l’attitudine al miglioramento continuo. 

La disciplina è fondamentale per me perché fa sì che non ti allontani dal percorso e i risultati arrivino. – Ferran Torres, intervista El Periodico

 
 
 
 
 
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Sacrificio, impegno, costanza e perseveranza sono qualità che caratterizzano entrambi i giocatori.


9. Allenamenti in spiaggia

A quanto pare, il mare piace ad entrambi.

Dopo il trasferimento di Tsubasa a San Paolo, in Brasile, lo si vede sempre più spesso ritratto in allenamenti solitari in spiaggia. Un’abitudine che Tsubasa conserva anche quando si trasferisce a Barcellona.

Tsubasa in un allenamento solitario in Brasile
Tsubasa corre sulla spiaggia a Barcellona

Ma l’allenamento più intenso, a cui il sensei Takahasi dedica parecchio spazio nel manga, è quello che Tsubasa fa alle Hawaii. In questo periodo di “vacanza” viene seguito nei suoi allenamenti dallo “Tsubasa Team”, un piccolo team formato da un medico e dai suoi vecchi amici della scuola Nankatsu, che lo aiutano a migliorare la forma fisica prima del suo trasferimento in Europa.

Allenamenti alle Hawai con lo Tsubasa Team
Allenamenti alle Hawai con lo Tsubasa Team
Allenamenti alle Hawai con lo Tsubasa Team

Ferran ama il mare, su questo non ho dubbi, perché lo ha dichiarato in un’intervista! Cresciuto a Fois, nella Comunità Valenciana, il mare è uno dei posti che preferisce, non solo per trascorrere le vacanze, ma anche per concedersi una passeggiata con i suoi cani.

Inoltre, Ferran Torres fa parte del progetto Kick Out Plastic, una fondazione la cui missione è lavorare per un futuro più sostenibile.

 
 
 
 
 
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È vero che ho sempre amato perdermi in montagna o camminare tranquillamente sulla spiaggia con i cani. È il mio modo di staccare la spina.

Esaminando il profilo Instagram del futbolista spagnolo, tra i suoi video ce n’è uno dove lo possiamo vedere fare un allenamento in spiaggia.

 
 
 
 
 
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Allenamento in spiaggia di Ferran Torres

10. Hanno un partner fidato negli allenamenti e in campo

Se Tsubasa ha Misaki… Ferran ha Pedri!

Tsubasa aveva solo 11 anni quando ha conosciuto Misaki. La loro amicizia nasce sul terreno di gioco, durante la sfida tra Shutetsu e Nankatsu, quando Misaki entra in campo per sostituire l’infortunato Ryo Ishizaki. L’intesa calcistica è immediata tra i due, tanto da essere soprannominati Golden Combi.

Al termine del campionato nazionale delle scuole elementari, Taro Misaki cambia nuovamente città e perde i contatti con Tsubasa, ma sarà la convocazione per la nazionale giovanile U-15 a farli incontrare di nuovo, durante il Junior Youth.

Tsubasa e Misaki durante il Junior Youth
Tsubasa e Misaki compagni in nazionale
Tsubasa e Misaki eseguono un twin shot aereo
Tsubasa e Misaki vincitori Olimpiadi di Tokyo (episodio speciale)

La nazionale è l’unica squadra in cui li vediamo allenarsi e giocare insieme. Come ad esempio durante il corso dello svolgimento delle olimpiadi di Madrid, quando si allena insieme a Misaki per studiare insieme una nuova tecnica specifica per la Golden Combi.

Per Ferran Torres il fidato compagno di allenamento sia nel club del Barcellona che nella nazionale Spagnola è Pedri. Nei reels sui social, li si vede spesso fare coppia negli allenamenti in combo.

Un duo troppo divertente

 
 
 
 
 
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Ferran è veramente dispettoso! Povero Pedri! 

Ma la loro è una bellissima amicizia e ce lo raccontano in un video.

 
 
 
 
 
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Ferran e Pedri campioni La Liga 2022/2023
Ferran e Pedri campioni d’Europa 2024
Ferran protegge Pedri dalla pioggia! 🥰

Tornando al parallelismo delle due coppie di giocatori, la cosa più sconcertante sono le pose nelle foto. Praticamente identiche!

Vai a capire chi copia chi. 😆


11. Toccare l’erba del campo prima di una partita

È davvero incredibile come entrambi i giocatori eseguono lo stesso gesto prima di una partita di calcio, quando lo stadio è totalmente vuoto.

Nella serie Road to 2002, quando Tsubasa debutta nel Barcellona B, lo vediamo esaminare il campo prima del suo ingresso in campo. Tsubasa racconta al custode del campo che è sua abitudine controllare il manto erboso, prima di scendere in campo.

E così quando ho visto per caso questo video di Ferran, che entra nello stato vuoto e tocca l’erba del campo, mi ha riportato alla mente l’immagine di Tsubasa che fa il medesimo gesto.


12. Hanno un mentore che ammirano di cui vorrebbero seguire le stesse orme

Ispirarsi a qualcuno che si ammira è il primo passo.

Tsubasa ha avuto la fortuna di avere come allenatore personale il famoso calciatore brasiliano di origine giapponese: Roberto Hongo.

Roberto è colui che insegna a Tsubasa a giocare a pallone, perché all’inizio della storia il calcio per Tsubasa è puro istinto. Roberto segue passo passo Tsubasa all’inizio della sua carriera calcistica e quando parte per il Brasile senza di lui gli lascia un taccuino con i suoi insegnamenti sul calcio.

È stato sempre Roberto a trasmettere a Tsubasa che il numero di maglia 10 è quello che portano i fuoriclasse. Numero di maglia che lo stesso Roberto indossava per la nazionale Brasiliana, prima del suo infortunio che lo ha costretto ad abbandonare la scena calcistica all’apice del suo successo.

Tsubasa prova la maglia numero 10 del Brasile di Roberto

David Villa è il mio idolo, spero di poterlo eguagliare un giorno.

Ferran ha dichiarato, in diverse delle sue interviste, che il calciatore che preferisce e a cui si ispira è David Villa, considerato uno dei migliori attaccanti spagnoli della storia del calcio.

Proprio come il suo idolo anche Ferran ha militato tra le file del Valencia CF e del Barcellona FC.

Da notare che Ferran, per quanto sia possibile, opta sempre per il numero 7 come numero della maglia, lo stesso numero che ha sempre contraddistinto David Villa per gran parte della sua carriera di calciatore professionista.

David Villa indossa la maglia numero 7 del Barcellona
Ferran indossa la maglia numero 7 del Barcellona

13. Due icone, due soprannomi memorabili

A molti giocatori viene dato un soprannome, e Tsubasa e Ferran non fanno eccezione.

Tsubasa è soprannominato Soccer Prodigy. Un soprannome che ne sottolinea il prodigioso talento e lo stile fantasioso.

È solo negli ultimi anni che il Giappone ha visto nascere buoni giocatori, alcuni dei quali presenti sui campi da gioco europei. L’essenza di Tsubasa nel manga rappresenta il giocatore prodigio giapponese. Una rappresentazione artistica nell’opera di Yoichi Takahashi che celebra per il suo paese l’idea di un vero fuoriclasse, quasi a voler rappresentare giocatori iconici mondiali del calibro di Maradona e Messi.

Essendo il protagonista della serie è colui che è designato ad essere il calciatore più forte. Ogni volta che il sensei gli contrappone un avversario, Tsubasa sfrutta il suo talento e abilità per batterlo, migliorando sempre di più.

Tsubasa Ozora, il Soccer Prodigy

Il soprannome di Ferran Torres è El Tiburón (lo squalo).

Ferran racconta la nascita di questo soprannome durante l’intervista di circa due ore in un podcast di The Wild Project.

Tutto ha inizio quando Ferran fa la conoscenza di Ilias Topuria, un lottatore di arti marziali miste georgiano-spagnolo, durante una vacanza a Miami. È stato proprio il lottatore ad ispirare quello che poi è diventato il soprannome di Ferran.

Lo squalo è nato quando, mentre mangiavo con i ragazzi del Barça, ho raccontato che in un’intervista Ilias Topuria disse che qui lui era lo squalo, non doveva lottare contro i pesci grandi. I miei compagni hanno iniziato a mettermi emoticon di squali su Instagram, e la cosa è cresciuta sempre di più. – podcast di The Wild Project

È nato come uno scherzo in pre-campionato con gli spagnoli della squadra, eravamo a tavola, si è diffuso sui social network ed è rimasto. È un soprannome che mi piace molto, a dire il vero. – Intervista al El Periodico

La scelta di identificarsi con uno squalo rappresenta una metafora della sua implacabile determinazione e della continua ricerca di crescita personale. Come uno squalo, che non può mai fermarsi, Ferrán non si accontenta mai del livello raggiunto, spingendosi costantemente verso nuove vette. Il suo soprannome, “lo squalo”, è un promemoria di come, nello sport come in natura, solo chi continua a muoversi può davvero eccellere.

Ferran Torres, El Tiburón (The Shark)

14. Giocano a calcio con i bambini

L’amore per il calcio non è solo per se stessi, ma trasmettono la loro passione anche alle nuove generazioni. Il calcio è divertimento.

Quando Tsubasa si trova ad un passo dal suo debutto in prima squadra inizia a sentire la pressione di giocare nella prima squadra del Barcellona. Il Camp Nou sarà il suo palcoscenico e gli occhi del mondo intero saranno puntati su di lui. La pressione psicologica mette a dura prova Tsubasa che nelle sessioni di allenamento precedenti all’incontro risente anche fisicamente, si sente bloccato. Da solo non può farcela. Ma volgendo lo sguardo al di là di se stesso trova supporto negli amici più stretti e nei suoi tifosi. Sarà Roberto ad aprigli gli occhi dicendogli:

Il calcio è sempre il calcio. Sia nel caso in cui si giochi senza nessuno spettatore, ed in un campo all’aperto… o che ci siano migliaia di spettatori a guardarti, e molte televisioni collegate.. il tuo calcio non è diverso da quello che giocavi da bambino, Tsubasa…

Tsubasa a queste parole risponde:

Hai ragione. Il mio calcio di domani… sarà il più divertente che io abbia mai giocato!

E così, nel giorno della sua partita più importante, Tsubasa si concede un momento di puro divertimento, andando a giocare a calcio al parco insieme a un gruppo di bambini.

Ferran, ha dato vita ad un progetto chiamato Campus Ferran Torres. Vista da fuori sembra una scuola calcio, ma in realtà è molto più di questo. Il campus non si limita all’allenamento sportivo, ma offre attività ricreative, laboratori e momenti educativi che promuovono valori come rispetto, lavoro di squadra e sostenibilità, tutti principi che Ferran desidera trasmettere ai più giovani.

Il campus organizza eventi a cui è solito partecipare Ferran stesso. L’attaccante scende in campo e gioca a calcio con i bambini, creando così momenti di autentica connessione e divertimento.

Più che essere lo squalo, voglio essere un esempio per loro. Mostrare che, anche quando le cose non vanno bene, ricevi molte critiche o nessuno crede in te, devi prendere tutto dal lato positivo e lasciarti motivare. Oggi, quando non hanno fiducia in me o mi criticano, guardo tutto dal lato positivo e trovo ancora più motivazione per smentire chi mi critica e ribaltare la situazione. Mi piacerebbe essere un esempio per i bambini. – Intervista al El Periodico

 
 
 
 
 
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15. Amano i cani

Animale preferito: il cane!

Tsubasa fin da bambino ha sempre avuto una certa simpatia per i cani, nonostante non ne possedesse uno. In Memories lo vediamo giocare a pallone insieme a Riku, il cane dei suoi nonni paterni.

Il giorno in cui lascia la città di Nankatsu per trasferirsi a San Paolo, il capitano della Nankatsu opta per una partenza solitaria, quella mattina non vuole salutare i suoi amici, ma uscendo da casa e salutati i suoi genitori, mentre si dirige alla fermata dell’autobus gli fa piacere salutare John, il cane di Wakabayashi e gli dice: “Stammi bene, John! E vivi a lungo!”

Ferran ama i cani. Per lui una presenza costante nella sua vita, infatti lo vediamo spesso nelle foto dei suoi profili social giocare con loro.

Adora portare fuori i suoi cani, e uno di loro è diventato virale durante la pandemia, quando l’attaccante ha condiviso un video divertente in cui lo usava come peso per allenarsi.

L’attaccante del Barcellona, è un grande sostenitore della causa dei cani randagi.

Credo che se dipendesse da me e mia sorella, porteremmo a casa ogni singolo cane che vediamo per strada

ha dichiarato Ferran, il cui amore per i cani è così profondo da essere tatuato sotto il bicipite sinistro, in memoria del suo primo cane, Rex. Nonostante la sua passione, quando si è trasferito in Inghilterra nel 2020 per giocare con il Manchester City, ha dovuto lasciare i suoi due cani, Minnie e Lluna, e ha iniziato a sentire la loro mancanza. Nel 2021 ha incontrato Nikki Tibbles, fondatrice della Wild at Heart Foundation, e in uno dei loro incontri ha conosciuto Milo, un cane salvato.

Abbiamo portato Milo a incontrarlo [Torres] a Manchester”, racconta Tibbles, “e il suo sorriso è stato indescrivibile.

Il 17 settembre 2021, Torres ha presentato Milo sui social media, dichiarando:

 
 
 
 
 
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Come Champion Ambassador della Wild at Heart Foundation, Ferran collabora con l’associazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi dei cani randagi nel mondo e sostenere campagne di raccolta fondi.

Da quando sono nato, sono stato circondato da cani. Non ricordo la vita senza la loro compagnia. Con gioia, sicurezza, amore e gentilezza, i cani sono in grado di trasformare una casa in una casa. Sono felice di lavorare con la Wild at Heart Foundation per aiutare i cani da soccorso su scala globale

ha affermato.

 
 
 
 
 
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16. Il paradosso di Xavi Hernandez

Il cortocircuito tra fantasia e realtà.

Nel corso degli anni nella serie di Captain Tsubasa hanno fatto la loro comparsa dei veri e propri giocatori. Ebbene sì, il sensei Takahashi ha introdotto nella sua opera dei personaggi che rappresentano loro stessi nel mondo di Captain Tsubasa.

Calciatori del calibro di Cannavaro, Del Piero, Ibrahimović, Puyol, Iniesta, Rivaldo, Xavi e tanti altri, sono entrati a far parte del manga di Captain Tsubasa. E dire che molti di loro hanno ammesso di aver seguito da bambini le avventure di Tsubasa e compagni.

Xavi Hernandez, ex calciatore spagnolo oggi allenatore, ha legato il proprio nome a quello del Barcellona, club di cui ha fatto parte per quasi tutta la propria carriera in campo. Il suo ruolo era il centrocampista.

Xavi Hernandez nella versione manga di Yoichi Takahashi
Xavi Hernandez

Per Tsubasa, Xavi è un compagno di squadra. Mentre per Ferran è stato il suo allenatore al Barcellona dal dicembre 2021 fino alla conclusione della stagione 2024.

È stato proprio Xavi Hernandez a richiedere la presenza di Ferran Torres tra le file del Barcellona, che nel dicembre 2021 lascia il Manchester City.

Ferran Torres e Xavi Hernandez

Possiamo dire che Tsubasa e Ferran sono in qualche modo “legati” da loro rapporto con Xavi.

Che lo stesso Xavi abbia riconosciuto in Ferran qualcosa del suo vecchio compagno di squadra Tsubasa? 😆


17. Testimonial d’eccezione

Sia Tsubasa Ozora che Ferran Torres sono volti noti non solo per le loro abilità calcistiche, ma anche come testimonial per vari prodotti e campagne pubblicitarie.

In Giappone, Tsubasa è una figura iconica e la sua immagine è stata utilizzata in promozioni che spaziano dall’abbigliamento, ai profumi, alle bevande, ai prodotti finanziari, fino ai soffioni per doccia. Memorabile è lo spot della Kirin Nuda, in cui il capitano della nazionale giovanile giapponese dimostra la sua maestria nel palleggio, mettendo in mostra le sue abilità tecniche.

Allo stesso modo, Ferran Torres presta il suo volto per marchi di abbigliamento sportivo, cosmetici e persino prodotti di digital health come Inuba e WHOOP. Inoltre, l’attaccante del Barça ha creato un deodorante vegano insieme al marchio “Homme”.

Proprio come Tsubasa, anche Ferran ha girato uno spot in cui si dedica a un’intensa sessione di allenamento sul campo da calcio.

 
 
 
 
 
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18. Cambiare il mondo attraverso il gioco del calcio

Il calcio per un mondo migliore.

Nelle ultime pagine della serie World Youth, dopo la vittoria del Giappone sul Brasile, Tsubasa Ozora, capitano della nazionale giovanile nipponica, pronuncia un discorso sulla pace mondiale. Inizialmente, il torneo avrebbe dovuto svolgersi in Burunga, ma l’evento è stato trasferito in Giappone a causa dello scoppio di una guerra civile in quel paese. Il capitano coglie l’occasione per dichiarare che la guerra è sbagliata e aggiunge con convinzione:

Dio ci ha dato uno sport stupendo come il calcio. Se vogliamo batterci, allora facciamolo con il calcio!” Conclude il suo discorso affermando: “Vorrei portare la pace nel mondo tramite il calcio!

Il telecronista aggiunge

Questo messaggio di Tsubasa arriverà sicuramente in tutto il mondo!

Tra le parole di questo ballon c’è il vero messaggio, quello di Yoichi Takahashi, che attraverso la sua opera vuole portare un messaggio di pace al mondo intero.

Nel documentario di Netflix “La Liga. All Access” , Ferran dice:

In un Clasico il livello di attenzione è altissimo, sai che se giochi bene se segni o sei protagonista la tua immagine ne guadagnerà molto più che in qualunque altra partita.

Lars Böcking – Project Manager TQTK Studios gli risponde

È molto più che una semplice partita di calcio. Tu mi hai sempre detto che volevi anche influenzare i bambini. Lo sport ha il potere di cambiare il mondo.

Lars Böcking con questa frase fa riferimento al progetto che sta portando avanti Ferran con Campus Ferran Torres. Attraverso il calcio, che tanto ama, Ferran si fa promotore di un’educazione che unisce passione sportiva e crescita personale.

Proprio per questo, Ferran, pensando alle nuove generazioni di calciatori, ha dato vita al Campus Ferran Torres, una scuola calcio che non si limita a insegnare la tecnica e la tattica del gioco, ma promuove anche valori di amore per il calcio, rispetto per l’ambiente e passione per gli animali. Questo progetto offre ai ragazzi una formazione completa, abbracciando sia l’aspetto sportivo sia quello educativo: dalla preparazione fisica e tecnica fino alla crescita personale e alla creazione di uno stile di vita sostenibile. Il campus organizza laboratori di sensibilizzazione ambientale e collabora con ONG per promuovere l’inclusione sociale, con Ferran spesso presente durante gli eventi, impegnato a giocare con i ragazzi e a ispirarli attraverso il suo esempio.


Considerazioni finali

Mi sono divertita molto a scrivere questo articolo, ho scoperto davvero tantissime cose su Ferran, ma non ho avuto modo di trovare risposta ad una domanda che si è insidiata nella mia mente per tutto il tempo di lavorazione di questo articolo.

Chi è il personaggio preferito di Ferran Torres? 🤔

Ha dichiarato lui stesso che restava incollato alla tv a vedere Oliver y Benji. Quindi deve esserci un personaggio che lo ha colpito. E solo Ferran ha la risposta che cerco! Che dite, riuscirò mai a scoprirlo?

Si sa, noi fan di Captain Tsubasa abbiamo una qualità superiore a chiunque altro: saper aspettare. Ci vuole una pazienza infinita (e molto coraggio) a tener duro per così tanti anni a seguire una serie nata nel 1981 e ad oggi ancora non conclusa.

Chissà magari arriverà il giorno in cui Ferran Torres mi darà la sua risposta. ❤️⚽️


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