Il sensei Yoichi Takahashi spiega il motivo del suo ritiro come mangaka in un annuncio apparso nella rivista Captain Tsubasa n. 19
Prevedo ora di mettere fine a un lungo viaggio e di dirigermi verso un nuovo… e ultimo viaggio.
Annuncio della fine della pubblicazione “serializzata”
Grazie di seguire e leggere sempre “Captain Tsubasa” così come “Captain Tsubasa Magazine”-
È con un annuncio improvviso che vi informo che gli ultimi capitoli di “Captain Tsubasa Rising Sun The Final” così come “Captain Tsubasa Memories 4 Strongest!! Meiwa FC Legend” appariranno nel prossimo “Captain Tsubasa Magazine”.
“Captain Tsubasa Magazine” avrà fine allo stesso modo con il prossimo volume 20.
E io… io ho intenzione di ritirarmi dalla prima linea della creazione di manga.
Ho riflettuto sul mio ritiro come mangaka nel corso degli ultimi anni. Fin da quando ho cominciato la serie “Captain Tsubasa Golden 23”, ho pensato vagamente che quello avrebbe potuto essere il momento per porre fine alla mia carriera di mangaka, per via della mia età, non appena avessi terminato l’arco olimpico.
Tuttavia ho deciso di ritirarmi prima di terminare questo arco olimpico.
Ma annunciando ciò, non voglio che i lettori che hanno amato “Captain Tsubasa” per tanti anni abbiano delle inquietudini o facciano speculazioni inutili.
Vado quindi a spiegarvi in tutta onestà perché sono arrivato a questa conclusione.
Declino della salute e cambiamento dell’ambiente creativo
Nel 1981, ho cominciato a pubblicare “Captain Tsubasa” su Weekly Shonen Jump. Nel corso di tutti questi anni, malgrado qualche interruzione per altri lavori, non sono stato gravemente malato, e penso di essere sempre in buona salute tutt’oggi.
Ciò nonostante, continuando a scrivere manga, il manifestarsi del declino della mia condizione fisica, dovuto alla mia età, è diventato inevitabile.
Allo stesso modo, la velocità alla quale disegno e considerevolmente rallentata. Mentre nella mia giovinezza, potevo facilmente gestire una serie settimanale di circa 80 pagine al mese, ora faccio fatica con una serie quindicinale di 50 pagine al mese.
In più, ho una vista meno buona ed è diventato difficile mettere a fuoco, anche tracciando le linee sulla carta.
Ho anche incominciato a soffrire di vertigini di origine sconosciuta. La diagnosi è una sospetta “vertigine parossistica posizionale benigna”, una malattia in cui la vertigine si produce quando si modifica la posizione della testa.
Così, mentre sono seduto alla scrivania e mi piego in avanti per disegnare, dopo aver finito una sessione di scrittura, appena mi raddrizzo, risento di uno stordimento, può persino capitarmi di perdere l’equilibrio quando mi alzo.
Chiaramente, il mio corpo è considerevolmente invecchiato rispetto a quando avevo vent’anni.
Inoltre, la recente trasformazione digitale ha avuto un forte impatto sul mio lavoro. Per esempio, i retini che ho utilizzato per decenni sono fuori produzione, è stato necessario rimpiazzarli, rendendo la creazione di retini difficoltosa.
In più, il personale di scrittura (assistenti) è stato ridotto, il numero di persone in grado di padroneggiare le tecniche di disegno analogico diminuisce, mentre la nuova generazione si specializza sempre più nella creazione digitale.
Dal mio debutto, ho sempre disegnato utilizzando metodi analogici. Così, era impensabile per me, alla mia età, passare ai metodi digitali (volevo assolutamente conservare lo stile di disegno analogico).
D’altro canto, il mondo del manga evolve rapidamente verso la digitalizzazione, e. in questa tendenza, è prevedibile che i pennini, l’inchiostro e perfino la carta diventeranno più difficili da trovare.
In aggiunta, con l’invecchiamento progressivo dell’insieme del personale di scrittura, me compreso, si finisce per anticipare un rallentamento ancora più significativo del ritmo di scrittura.
L’epidemia del nuovo coronavirus
Nell’aprile del 2020, proprio nel momento in cui “Captain Tsubasa Magazine” ha cominciato le pubblicazioni, ha avuto luogo il diffondersi dell’infezione da coronavirus, e a Tokyo, dove si trova il mio luogo di lavoro, è stato dichiarato lo stato d’emergenza.
Normalmente, il disegno manga implica che il personale si ritrovi in un unico posto e lavori intensamente sugli sfondi etc…
Tuttavia, a causa di misure come il distanziamento sociale, non è stato più possibile lavorare nel quadro abituale.
Una volta terminato il lavoro di inchiostratura dei personaggi, ho dovuto dare delle istruzioni sui fogli da disegno, per poi dividerli tra il personale perché li portasse a casa e ci lavorasse.
Una volta finito il lavoro, ciascuno doveva spedirli, e questo era il tocco finale. Non avevo scelta, ma questa maniera di lavorare ha provocato un considerevole ritardo nei ritmi di scrittura.
Tuttavia, anche facendo gli equilibrismi con il planning, mentre ho continuato a disegnare dei manoscritti per “Captain Tsubasa Magazine”, ho ricevuto l’incarico per una serie speciale per il decimo anniversario della creazione di Grand Jump, e ho dovuto disegnare “Boku wa Misaki Taro 2”.
Il numero di pagine era circa 40.
Avevo l’abitudine di disegnare circa 100 pagine per numero per “Captain Tsubasa Magazine”, dunque un totale di 140 pagine da realizzare in circa due mesi.
Quando pubblicavo su Weekly Shonen Jump o Weekly Young Jump, producevo circa 80 pagine al mese, un totale di 160 pagine in due mesi.
Anche se eravamo in periodo di pandemia, pensavo che, se mi fossi sforzato un po’, sarei riuscito a uscirne in tempo.
Ma, in realtà, ciò non è stato del tutto possibile.
Di conseguenza ho dovuto fare una pausa nella pubblicazione di “Captain Tsubasa Magazine”.
In quel momento ho nuovamente risentito del deteriorarsi della mia salute, e ho capito che, con l’età, sarebbe arrivato il momento in cui 30-40 pagine al mese sarebbero diventate il mio limite.
Durante questa pausa di un mese di “Captain Tsubasa Magazine” (mi sono preso un po’ più di un mese per terminare le 40 pagine di “Boku wa Misaki Taro 2”), ho deciso di dedicare questo tempo alla bozza di “Captain Tsubasa Rising Sun”.
In verità, è alla fine di questo periodo che mi è venuta l’idea di prendere la mia decisione.

Due strade, una scelta
Erano trascorsi circa due anni dalla pandemia di Covid e la situazione sembrava cominciare a stabilizzarsi un po’.
È stato in quel momento che Mizushima Shinji, un autore che ammiravo enormemente e che era il mio modello fin dall’adolescenza (mi aveva ispirato a voler diventare mangaka), è morto all’età di 82 anni.
Dato che eravamo amici grazie al baseball amatoriale, pensavo che sarebbe stato in forma anche a più di 90 anni, per via della sua incredibile vitalità, e perciò fui molto scioccato.
Questa notizia mi ha fatto riflettere sulla mia vita da mangaka.
Infatti Mizushima aveva annunciato il suo ritiro circa un anno prima della sua morte.
Ho riflettuto per capire se dovessi continuare a disegnare come mangaka fino ai miei limiti fisici, come Mizushima, o se dovessi prendere in considerazione altre possibilità.
Allo stesso modo, mi sono chiesto fino a dove potessi arrivare con “Captain Tsubasa”. Attualmente pubblico “Captain Tsubasa Rising Sun” e “Captain Tsubasa Memories”. “Memories”, essendo uno spin-off di breve durata, poteva essere più facile da gestire.
Invece, “Captain Tsubasa Rising Sun”, che ho pubblicato a partire dalla fine del 2013, si trovava allora ai quarti di finale contro la Germania.
Per portare a buon fine i piani che avevo in testa (la conclusione dei quarti di finale, le semifinali e la finale dell’arco olimpico) e per renderli altrettanto appassionanti del match contro la Germania, avrei probabilmente avuto bisogno di dieci anni (per disegnare il match contro la Germania mi ci sono voluti tre anni)… no, tenuto conto del ritmo probabilmente più lento della mia futura produzione, forse 12 anni?… E pensando ugualmente alle storie che volevo aggiungere via via, avrei avuto bisogno di ancora più tempo.
Avrei finito l’arco olimpico in 15 anni? Allora avrei avuto più di 70 anni.
Potevo davvero finirlo?
E, rispondendo alle mie stesse domande, non avevo fiducia assoluta nel fatto di potercela fare.
Ogni volta che sentivo parlare della morte di autori di manga come Mizushima, mi rendevo conto che non avevo alcuna garanzia di poter restare nella mia situazione attuale per numerosi anni a venire.
Se fossi morto senza aver terminato l’arco olimpico, ciò avrebbe lasciato un grande rimpianto.
D’altra parte, al momento, ho un’idea generale fino al capitolo finale di “Captain Tsubasa”. Questa include la serie che segue l’arco olimpico di “Rising Sun”.
Se avessi continuato a disegnare fino alla conclusione, mi ci sarebbero voluti forse 15 anni, forse addirittura 30 anni supplementari… avrei superato largamente i 100 anni.
Ciò sarebbe stato probabilmente irrealizzabile (è per questo, con questo pensiero in testa, che ho cominciato NEXT DREAM dopo “Rising Sun”, che non può essere disegnato in un manga, ma che la gente può apprezzare nel gioco di Klab).
Ciò nonostante, se mi se mi fossi concentrato unicamente sulla creazione dello scenario, durante questo mese e mezzo di pausa, avrei potuto farcela.
Se lo avessi disegnato al mio ritmo abituale, il progetto dello scenario in corso di creazione non sarebbe stato pubblicato che un anno più tardi.
In quel momento, mi sono domandato… questo significa che se mi dedicassi totalmente alla creazione dello scenario per un mese e mezzo, potrei creare materiale sufficiente per un anno di manga?
In questo caso, se avessi dedicato un anno intero a creare unicamente degli scenari, avrei potuto creare delle storie fino a 12 dopo.
Questo avrebbe permesso ai lettori di scoprire l’esito dell’arco olimpico l’anno seguente.
In quel momento, avrei avuto 64 anni.
Potevo immaginare anche lo scenario dell’arco “Captain Tsubasa NEXT DREAM”.
In aggiunta, mi sono detto che, potenzialmente, avrei potuto anche creare lo scenario dell’arco successivo, “Captain Tsubasa World Cup”.
Se avessi lasciato una “storia” dietro di me, anche se sotto forma di bozza, poteva essere che, in futuro, con il progresso della tecnologia, un “robot” avrebbe potuto creare un manga “Captain Tsubasa” basato su questo scenario.
Dopo la mia morte, un altro mangaka avrebbe potuto disegnarlo basandosi su questa bozza.
In più, inoltre, avrebbe potuto essere anche adattato come anime.
In quanto autore, vedere la serie “Captain Tsubasa” integralmente adattata come anime è uno dei miei desideri, e se tutte le storie fino a quando Tsubasa solleva la Coppa del mondo fossero adattate in anime, sarebbe qualcosa di straordinario…
Dovevo scegliere una di queste due vie…
Avrei dovuto, come il rispettato Mizushima, continuare a disegnare manga fino ai miei limiti fisici, fino alla fine della serie, o avrei dovuto chiudere ora la serie “Captain Tsubasa” e lasciare dietro di me questa “storia”, fino all’episodio finale previsto? Che strada avrei dovuto prendere?
Considerando il tempo che mi resta da vivere, ho sentito il bisogno di prendere questa decisione immediatamente.
Alla fine, ho scelto la seconda via. Scegliere tra le due non è stata una decisione facile.
Come Keisuke Honda, vecchio giocatore della nazionale di calcio giapponese, ho anch’io un’altra versione di me stesso, Little Yoichi Takahashi, nel mio spirito.
Nel corso dei miei 43 anni di carriera di mangaka, durante i momenti di dubbio, appariva per incoraggiarmi.
“Il mangaka Yoichi Takahashi non finirà così.
Puoi ancora disegnare dei manga interessanti.
Provalo al mondo con il prossimo manga che disegni.”
È così che mi incoraggiava. Non appena presa questa decisione, questa volta, mi sono domandato se non mi ero stancato di disegnare manga, se ero un po’ scoraggiato, e gli ho posto la domanda.
“Penso di smettere di fare il mangaka. Cosa ne pensi?”
“No, puoi ancora farcela. Faresti meglio a combattere ora, direi. Disegna ancora di più per i lettori.”
Mi aspettavo forse una risposta del genere, ma la sua risposta questa volta è stata…
“Se questa è la decisione che hai preso, è giusta. Hai disegnato per 43 anni.”
È così che ha risposto. I miei dubbi allora sono scomparsi.
Dopo essermi risposto… essermi convinto, ho preso questa decisione.
Sebbene ciò possa deludere e rattristare coloro che attendono sempre con impazienza la pubblicazione di “Capitan Tsubasa”, spero che non me ne vogliano.
Inoltre, ho discusso con gli editori della Shueisha il modo in cui potrei presentarvi la storia di “Captain Tsubasa” in futuro, e spero di potervelo annunciare dopo la pubblicazione dell’ultimo numero, il volume 20 di “Captain Tsubasa Magazine”.
Ho intenzione ormai di concentrarmi sulla creazione della conclusione di “Captain Tsubasa Rising Sun THE FINAL” e “Captain Tsubasa MEMORIES 4”.
Grazie della vostra pazienza, l’ultimo numero, “Captain Tsubasa Magazine vol. 20”, è previsto per l’inizio dell’aprile 2024.
– Yoichi Takahashi
Credits
Fonte consultata: traduzione dell’annuncio presente su Captain Tsubasa Magazine n. 19 a cura di Golden Combi. Si ringrazia Nicolito per la traduzione in francese.
Immagini: Captain Tsubasa Magazine n. 19


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